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COMUNICATI
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24 MAGGIO 2007

Apertura dello Spazio Espositivo della

CASA DEL SUONO

Parma, ex Chiesa di Santa Elisabetta, piazzale Salvo D’Acquisto

 
 

L’apertura dello spazio espositivo della Casa del Suono costituisce la prima e fondamentale fase d’avviamento dell’attività complessiva della nuova struttura collocata all’interno dell’ex Chiesa di Santa Elisabetta a Parma. La prospettiva, supportata già da ora dall’impiego di tecnologie all’avanguardia all’interno del centro, è quella di porsi come punto di riferimento, a livello nazionale e internazionale, della ricerca sul suono prodotto e riprodotto  tecnologicamente. La divulgazione degli esiti conseguiti, lo studio e il dibattito  sulle implicazioni musicali, artistiche, sociali di quella che oggi possiamo definire la “cultura del suono tecnologico” saranno elementi chiave della programmazione futura.

La Casa del Suono è nata grazie all’impegno di una rete di istituzioni che sono la Casa della Musica, il Comune di Parma, l’Università degli Studi di Parma (Sezione di Musicologia e Dipartimento di Ingegneria Industriale) e il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT).

L’opera è stata finanziata e sostenuta con il contributo dello Stato Italiano (fondi 8 per mille) e della Fondazione Cariparma.

L’ex Chiesa di Santa Elisabetta, risalente al XVII secolo, è stata restaurata dal Comune di Parma sotto la direzione  dei lavori delle Soprintendenze ai Beni Architettonici, Storico e Artistici, Archeologici. Il Settore Lavori Pubblici del Comune ha coordinato l’intero intervento di recupero. 

L’antico edificio, che da decenni versava in stato di pesante degrado, faceva originariamente parte del complesso conventuale di Santa Elisabetta d’Ungheria le cui suore, dal ‘600 in poi, s’imposero la clausura. Ecco perché il tempio si presenta tuttora suddiviso in due zone: la chiesa pubblica, più grande e destinata ad accogliere tutti i fedeli, e la cosiddetta “cappella delle monache”, più piccola, dove le sorelle pregavano o assistevano alle funzioni religiose separate dal resto degli oranti.

Lo spazio espositivo della Casa del Suono si trova nella parte principale dell’edificio, ossia nella chiesa aperta alle funzioni pubbliche, un’interessante costruzione progettata da Carlo Magnani che, in controtendenza rispetto al barocco allora imperante, ideò un impianto a croce greca di ascendenza rinascimentale.

Suggestivo e ad alto impatto tecnologico l’allestimento espositivo della Casa del Suono che, concepito e realizzato dall’Istituzione Casa della Musica con il determinante contributo della Fondazione Cariparma, permette di prendere visione della Collezione Patanè concessa dallo CNIT  (una preziosa raccolta di strumenti per la riproduzione sonora dal fonografo di Edison agli apparecchi in uso alla metà del ‘900, integrata a cura della Casa della Musica con l’acquisizione delle più moderne tecnologie fino ai lettori mp3) e di vivere l’emozione-sensazione prodotta dal “lampadario sonoro” progettato dal Gruppo di Acustica della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Parma: un’installazione particolare, a metà tra un sistema di riproduzione audio e uno strumento musicale, in grado di generare una spazializzazione del suono che si traduce in sorgenti  virtuali danzanti sopra gli spettatori, simulando “micro-fonti” sonore percepite come assai più vicine rispetto ai 4 metri di distanza della sorgente reale. L’ascolto ottimale, con effetti sorprendenti, è riservato a pochi ascoltatori concentrati sotto il lampadario stesso.

In occasione dell’apertura dello spazio espositivo della Casa del Suono è stata commissionata a Martino Traversa un’avveniristica composizione musicale della
durata di 1 minuto dal titolo “NGC 253” (il nome di una galassia situata a 8 milioni di anni luce dalla terra): una sorta di “scultura sonora” che, realizzata grazie all’attivazione del “lampadario sonoro”, immergerà l’ascoltatore in un mondo di suoni di cui non si vede la sorgente, ma che sembra di toccare con mano.

La Casa del Suono completa il trittico delle strutture che il Comune di Parma, tramite l’Istituzione Casa della Musica, dedica ad aspetti significativi della cultura musicale. Dopo il Museo multimediale “L’opera in scena” (inaugurato nel 2002 e concepito come un avvincente itinerario attraverso quattro secoli di storia del teatro musicale) e la riapertura il 16 gennaio scorso del museo riallestito nella Casa natale di Arturo Toscanini, giunge da ultima questa importante realtà che al suono, oggetto inusuale di esposizione, dedica le proprie funzioni museali, scientifiche, didattiche e divulgative.

La Casa del Suono è gestita dall’Istituzione Casa della Musica.

L’apertura dello spazio espositivo della Casa del Suono è evento tra i più significativi nell’ambito della programmazione culturale promossa dal Comitato Celebrazioni Arturo Toscanini 2007.


Parma, 24 maggio 2007
 
 
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